The Judge (2014), è la prima pellicola drammatica del regista americano David Dobkin , autore di diverse commedie, tra cui ricordiamo Cambio vita (2011) con Ryan Reynolds e Jason Bateman e l'indimenticabile 2 single a nozze (2005) con Owen Wilson e Vince Vaughn . In questa che è la sua prima avventura in un genere di cui non è esperto, Dobkin affida il successo del film a due attori che non hanno bisogno di presentazioni: l'encomiabile Robert Duvall ed il carismatico Robert Downey Jr.
The Judge racconta un dramma famigliare suddiviso principalmente su due linee narrative. La prima è il difficile legame tra padre, Joseph Palmer (Duvall), giudice rispettato e severo di un paesino dell'Indiana, e figlio, Henry "Hank" Palmer (Downey) affermato e presuntuoso avvocato di Chicago, che di quel paesino da cui proviene, Carlinville, non vuole nemmeno sentir parlare. Il motivo che riunisce i due è l'improvvisa scomparsa della madre di Hank. Oltre al malvisto "giudice", Henry ritrova anche Dale (Jeremy Strong), il fratello minore affetto da autismo, e Glen (Vincent D'Onofrio), il fratello maggiore, che lo rimprovera sempre di essere poco presente. Nonostante i dissapori tra i due, Hank, informato dell'accusa di omicidio ai danni del padre, deciderà di difenderlo in tribunale, dando così forma alla seconda linea narrativa del film. Prevedibilmente, l'ingarbugliato rapporto conflittuale tra i due personaggi si affievolisce, anche a causa della malattia del "giudice", fino a portare Henry a riavvicinarsi ad un padre che non aveva mai compreso.
Sebbene la sceneggiatura sia debole, The Judge mette in luce, in oltre 140 minuti di proiezione, le straordinarie qualità dei due attori protagonisti. I Robert eccellono nel trasmettere allo spettatore i sentimenti repressi, lo scarso rispetto reciproco e i rancori che non permettono di vivere con serenità il presente. Il risultato è una pellicola intensa di emozioni alternanti in cui Duvall è perfetto in ogni scena, anche grazie al suo bagaglio di esperienze cinematografiche, e Downey ci regala un paio di sequenze brillanti in cui torna a recitare davvero come lo avevamo visto fare solo in Charlot - Chaplin (1992), per il quale era stato nominato agli Oscar nel 1993 come miglior attore protagonista.
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